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Catalogo del Parco della Scultura di Castelbuono Bevagna Perugia UmbriaCatalogo opere
IL PARCO DELLA SCULTURA DI CASTELBUONO
Arte, Natura e Spiritualità.

Viene da chiedersi se, a volte, certe sopravvivenze di antichi borghi non si verifi chino proprio per mettere a prova la nostra coscienza di “moderni” di fronte al patrimonio che più culture, nel corso della storia, hanno accumulato lavorando a stretto contatto con la natura delle colline, addolcendone la ripidità con costruzioni e spazi coltivati.
Questo è senz’altro il caso di Castelbuono, stupendo esempio di conservazione del plesso naturale-ambientale in abbinamento con una volontà di testimoniare la proiezione sul futuro dei valori storico-estetici che intende salvaguardare - riguardo all’attraversamento presente, alla visita di oggi, al desiderio di quiete dei nostri tempi - la serenità delle pietre e dei costumi riuniti intorno al vecchio castello divenuto borgo e rimasto entità indipendente e orgogliosa per molti secoli.
E, all’interno di questa azione della comunità locale - che riesce a valorizzare apppieno le sue peculiarità artistiche e architettoniche (dalla Maestà del XIV secolo fuori dalle mura del castello al campanile poligonale) – si situa la recente proposta di confi gurare l’intervento della modernità all’insegna di un prevalente segno artistico: il Parco della scultura. Del progetto colpisce il forte carattere unifi cante del territorio.
Le colline che, partendo da Brufa, fronteggiano la meraviglia assisiate e proteggono a sud la valle umbra, trovano nella postazione di Castelbuono un eccellente presidio. Esso si aggiunge ai due versanti che, nel caso di Brufa, hanno costruito e incrementano un anno dopo l’altro un parco di sculture di riconosciuto valore internazionale e, nel caso di Collemancio di Cannara, hanno sancito la permanenza del sito archeologico di Hurvinum Ortense come validazione dell’ emergenze dei ruderi in chiave di dialogo fra il nostro presente e le origini della civiltà in questa terra umbra. Pare di intuire che a Castelbuono, almeno implicitamente, si sia tenuto conto di entrambi i versanti e che, con felice prospettiva progettuale, si sia pensato di proporre un Parco di sculture fortemente orientato a riscoprire le radici del territorio, riformulandole e riproponendole come reperti appena disseppelliti dall’oblio delle generazioni inurbatesi.
L’operazione è intelligente e destinata a crescere proprio perché fondata su valori autentici del territorio e sul senso di accoglienza e di dialogo che connota l’amore per il borgo del quale si può essere, a vario titolo, testimoni: da curiosi, da turisti, da esperti d’arte, appunto. L’arte, la scultura, sono la specializzazione più recente di un borgo che ha già, nella sua forma fisica, una decisa fi sionomia culturale e segni, ereditati dalla storia, di indubbio valore testimoniale. Il Parco della scultura si collega direttamente a questa eredità e ne fa elemento di contemporaneità, operando un miracolo al quale l’amore disinteressato e la cura estetica innata nella gente del borgo contribuiscono con effetti del tutto convincenti.

Marco Vinicio Guasticchi
Presidente della Provincia di Perugia

Donatella Porzi
Assessore alle Attività culturali
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